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Central Bank Gold Reserves 2025: perché le banche puntano sull’oro

Il report ufficiale del World Gold Council 2025 conferma: le banche centrali aumentano le riserve auree. Scopri dati, tendenze e previsioni.

Central Bank Gold Reserves 2025: perché le banche puntano sull’oro

Il report ufficiale del World Gold Council 2025 conferma: le banche centrali aumentano le riserve auree. Scopri dati, tendenze e previsioni.

Il 17 giugno 2025 sono stati pubblicati, a cura del World Gold Council, i dati estrapolati dall’indagine Central Bank Gold Reserves Survey 2025.

 

Si tratta di un sondaggio sottoposto alle più importanti banche del mondo nel quale si chiede quali siano le strategie di accumulo e conservazione nei confronti delle riserve auree, sia per quanto riguarda l’ambito bancario sia per quanto riguarda l’ambito privato, imprenditoriale o domestico, ossia circoscrivibile ai risparmiatori.

 

Naturalmente, il discorso porta a riflessioni più ampie e quindi anche a un pensiero su quanto sia importante adesso rifugiarsi nell’oro come prodotto da investimento e protezione del capitale a lungo termine e sulla posizione dell’oro rispetto al dollaro, alla situazione generale geo-politica mondiale e agli altri asset.

 

Curiosi di sapere i risultati di questa indagine e di ragionare sulla base di alcuni dati numerici certi e incontrovertibili? Allora buona lettura!

 

 

Il contesto

 

Cominciamo con il dire che quest’anno c’è stato un record di partecipazione da parte delle banche: al sondaggio hanno partecipato ben 73 istituti, il numero maggiore mai registrato da quando è nata l’iniziativa, otto anni fa.

 

Questo ci autorizza a presumere che, mai come in questo periodo storico, l’interesse sull’oro puro fisico da investimento sia altissimo.

 

Negli ultimi tre anni, le banche hanno acquistato più di 1000 tonnellate di oro puro fisico da investimento all’anno. Se pensiamo che nel decennio precedente ne erano state acquistate solo 500 possiamo constatare come l’acquisto di oro abbia registrato un +100%.

 

Perché le banche si stanno comportando in questo modo, dando focus all’acquisto di oro a discapito di altre soluzioni di investimento e accantonamento?

 

La risposta è semplice: nel corso degli ultimi anni, in particolar modo nell’ultimo anno e mezzo, il valore dell’oro ha toccando vette che sono andate oltre le previsioni degli analisti.

 

Al 8 luglio 2025, un grammo di oro si scambia a 91,04 euro e un’oncia a 3314,75 dollari, attestandosi su valori stabili dopo un periodo di crescita costante durato molti mesi e senza mai riscontrare una significativa decrescita.

 

Il comportamento dell’oro rispecchia a pieno quello del bene rifugio: quando gli altri asset finanziari traballano ecco che l’oro aumenta di valore, brillando per stabilità e sicurezza.

 

In questo periodo, infatti, i mercati vivono momenti di assoluta incertezza e il mattone, altro storico bene rifugio, non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori. Per non parlare delle valute: tenendo conto della pandemia tra il 2020 e il 2022, a fronte della quale sono stati spesi diversi miliardi, dei conflitti accesi nel mondo come quello tra Russia e Ucraina, quello mediorientale e il più recente conflitto che vede gli USA schierarsi attivamente contro l’Iran, in questo momento il dollaro, l’euro e le altre monete sono in una posizione di rischio.

 

È proprio in questi momenti che i beni rifugio, come l’oro, possono fare la differenza: per le banche e i Governi accumulare adesso oro permette di avere da parte un tesoro dal quale poter attingere senza grosse perdite in termini di valore in caso di default, guerra, carestia o crack finanziari.

 

 

Infatti

 

Secondo la voce autorevole delle banche partecipanti al Central Bank Gold Reserves Surgery 2025 l’oro è fondamentale perché:

 

  • mantiene stabile e alto il suo valore anche in tempo di crisi (fatto condiviso dal 85-93% degli enti bancari);
  • diversificare il portafoglio di investimento/risparmio a protezione del capitale (81% è d’accordo con questo concetto);
  • è una sicura riserva di valore a lungo termine (80% degli intervistati ha dichiarato questo).

 

Pertanto

 

  • il 95% dei partecipanti pensa che le riserve auree aumenteranno nel corso del prossimo anno;
  • il 43% delle banche dichiara che sicuramente aumenterà il proprio stock d’oro;
  • il 76% pensa che le riserve auree aumenteranno in maniera significativa nei prossimi cinque anni.

 

 

La gestione: aspetti tecnici

 

È stato chiesto alle banche partecipanti di esprimere un parere, dall’alto della loro autorevolezza, per quanto riguarda l’aspetto tecnico della gestione delle riserve auree.

 

Nello specifico: dove conservano il loro oro? In che modalità lo gestiscono, autonoma o in collaborazione?

 

I dati ottenuti:

 

  • 75% gestione separata da altre valute di riserva;
  • Il formato preferito è London Good Delivery Bars (il classico lingotto dal peso di circa 12 kg) il 56% preferisce questo formato per i nuovi acquisti mentre l’88% lo detiene già in questo formato;
  • 64% deposita il suo oro presso Bank of England;
  • Il 59% lo tiene in casa;
  • 44% delle banche centrali gestisce attivamente l’oro e questo è, nell’ultimo decennio, un dato record, il più alto mai registrato.

 

 

Previsioni: cosa accadrà da qui al breve/medio termine?

 

Riguardo le previsioni future sul valore e sull’andamento delle performance dell’oro in quanto asset finanziario e bene rifugio del momento è emerso che:

  • Il 76% delle banche interpellate pensa che la percentuale dell’oro subirà una crescita moderata o significativa nei prossimi cinque anni;
  • Il 73% delle banche interpellate pensa che la quota del dollaro subirà un calo nei prossimi cinque anni;
  • il 95% delle banche interpellate pensa le riserve auree globali cresceranno nel corso del prossimo anno;
  • il 43% delle banche centrali prevede che aumenterà e arricchirà la sua riserva aurea da qui a un anno, anche in questo caso parliamo di record storico rispetto al dato del 2024 che era di solo 29%.

 

 

I fattori che influenzano le banche nella loro stabile idea di accumulare e gestire sempre più capitale sottoforma di oro

 

  1. Livello dei tassi di interesse, rilevante per il 93% delle banche centrali.
  2. Per l’84% delle banche centrali l’inflazione influirà in senso positivo sulla gestione aurifera.
  3. Per l’81% dell’EMDE l’instabilità geopolitica è un fattore influente.
  4. Per il 59% delle banche è fattore influente il discorso delle guerre commerciali.

 

Le banche centrali, come già spiegato anche prima, continueranno a puntare ad avere sempre maggiori e importanti riserve auree per i tre motivi principali: mantenimento della stabilità del valore anche in periodi di forte crisi, protezione del capitale o parte di esso, mantenimento del valore a lungo e lunghissimo termine.

 

 

In conclusione

 

Il sentiment generale delle voci influenti (banche) nel settore economico e finanziario, soprattutto in termini di protezione del capitale, ritiene che l’oro continuerà a confermarsi come bene rifugio d’eccellenza sul quale puntare e fare affidamento oggi come in passato.

 

Le conseguenze della palese scelta delle banche di continuare ad incrementare le proprie riserve auree saranno:

  • aumento della domanda con conseguente diminuzione dell’offerta e aumento del prezzo dell’oro;
  • riposizionamento rispetto al dollaro che, si pensa, potrebbe perdere potenza anche nel breve periodo;
  • fiducia nell’oro in quanto considerato da sempre tra gli investimenti di protezioni più sicuri nel lungo periodo.

 

Infine, per fare un parallelismo tra i grandi investitori del mondo e il nostro quotidiano

 

L’oro è da considerare anche per il risparmiatore un prodotto di eccellenza e di convenienza in questo momento.

 

Convertire parte dei propri risparmi in oro puro fisico da investimento permetterà a chiunque, dal grande imprenditore al piccolo risparmiatore, di mettere più al sicuro la propria liquidità dai pericoli dell’instabilità geo-politica e azionaria di questo momento.

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